domenica 30 maggio 2010

Disinquinatore domestico per tv, micro-onde, detersivi

Negli Usa il primo esame è dedicato agli elettrodomestici, ma ci sono altri pericoli non hi-tech che provocano asma e allergie. Vera panacea, il ricambio d'aria. Il "biologo domestico" diventa indispensabile

http://www.repubblica.it/ambiente/2010/05/29/news/ambiente-casa-4418317/

Dopo il fallimento di "Top Kill" un nuovo tentativo di Bp

La fuoriuscita di petrolio non è stata bloccata. Ora si pensa ad un "cappuccio". Critiche ad Obama, che si dichiara "preoccupato", mentre Washington studia un'azione penale contro la multinazionale

http://www.repubblica.it/ambiente/2010/05/30/news/marea_nera-4435683/?ref=HRER1-1

venerdì 28 maggio 2010

LA FORZA DELLA NATURA

cosa può fare la natura...quanto lei è grande e quanto noi siamo piccoli

http://tv.repubblica.it/mondo/vulcano-in-eruzione-paura-e-morte-in-guatemala/47967?video&ref=HREV-4

PARC DE LES OLORS

questo giovedì una grande esperienza olfattitiva...il parco degli odori...vedere per credere...

http://www.xarxaparcdelesolors.org/

sabato 22 maggio 2010

"Dove prendete la carta?" Confronto editori - Greenpeace

L'iniziativa-denuncia dell'associazione ambientalista al Salone del libro di Torino. Solo il 6% degli italiani stampa su carta sostenibile

http://www.repubblica.it/ambiente/2010/05/13/news/libri_ambiente-4039095/

2010, un'annata da record i primi 4 mesi mai così caldi

Le rilevazione del National Climatic Data Center del Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration). "Colpa di El Nino", dicono i ricercatori. E i ghiacciai continuano a ritirarsi

http://www.repubblica.it/ambiente/2010/05/18/news/quadrimestre_caldo-4154403/

giovedì 20 maggio 2010

Case, paesaggi, agricoltura I saperi "green" dei nostri avi

RACCOGLIERE la pioggia in grandi cisterne, costruire tetti verdi per sostituire i condizionatori d'aria o edificare abitazioni con pareti che non solo captano l'acqua ma la restituiscono. Depurata. Oppure vivere in una casa ristrutturata con le malte tradizionali invece che con il cemento, per dimezzare le emissioni di gas serra e la bolletta elettrica degli appartamenti moderni. L'edificio diverrebbe coibentato e l'isolamento varrebbe almeno 5 gradi sia d'inverno che d'estate. Risultato, un risparmio di oltre 2 tonnellate di anidride carbonica per ogni casa. E ancora. Coltivare le zone aride utilizzando reti di gallerie orizzontali per l'irrigazione, come si faceva in Cina o nel Sahara o nella Puglia di 6000 anni fa. Si eviterebbe lo spreco di 300 metri cubi di acqua per ettaro al giorno e riusciremmo a tagliare anche 13 tonnellate di anidride carbonica all'anno sullo stesso ettaro di campo. Basta poco per conseguire questi risultati. Nessuna tecnologia d'avanguardia quanto piuttosto uno sguardo al passato: alle tecniche "green" usate dai nostri avi.

Tecniche tradizionali che risalgono alla preistoria possono oggi essere riproposte come pratiche ottimali per la rigenerazione dei suoli, il risparmio idrico e la lotta alla disertificazione. Le storiche "invenzioni" per risparmiare energia ed emissioni sono tantissime. Ma sono in pericolo. Rischiano di essere dimenticate da governi, amministrazioni e cittadini. Ecco perché è necessario raccoglierle e classificarle in un'unica banca dati. E' da questa convinzione che nasce l'Istituto per le conoscenze tradizionali (Itki), una grande Banca della Terra che mette a disposizione di governi, amministrazioni pubbliche e cittadini 700 grandi famiglie di tecniche "salva-ambiente" sopravvissute allo scorrere del tempo. Un progetto dell'Unesco nato dalla partecipazione della società Ipogea, del sindaco di Bagni a Ripoli dove sorgerà il Centro, della provincia di Firenze, e di una una folta delegazione di sindaci e amministratori dell'area e tanti altri. "E' sorto tutto dai sassi di Matera, una città troglodita che ha avuto un grande successo - spiega Pietro Laureano, uno dei consulenti dell'Unesco - da lì, dopo molti sopralluoghi ci siamo chiesti: 'Perché non dare vita a un centro internazionale'? Ed ecco qui. Si tratta - conclude Laureano - di un patrimonio immateriale trasmesso di generazione in generazione. Saperi del passato di grande utilità nel presente. Riadattabili ai tempi moderni attraverso un uso innovativo del sapere". Per dare vita, già da quest'anno, alla terza rivoluzione industriale della green economy. Ecco dunque alcune delle tecniche tradizionali classificate per "tema e mestiere".

Agricoltura. I fossati drenanti vennero realizzati per la prima volta dalle popolazioni neolitiche. Trincee a mezza luna che drenano l'acqua e fungono da abbeveratoi. Grazie al loro impiego, l'acqua atmosferica nelle caverne o tramite muretti di pietre calcaree si condensa. Ecco uno dei modi "tradizionali" per produrre acqua in condizioni di aridità. E ancora. Le gallerie drenanti, sistemi basati sulla gravità, permettono di irrigare i terreni senza l'uso di energia. E nella Banca della Terra è custodito anche qualche "segreto" antico contro la lotta all'erosione: l'inerbamento e la semina sul duro. Lasciamo crescere l'erba sotto i frutteti e seminiamo grano sul terreno non arato. I nostri avi insegnano: le frane diminuiranno e il terreno ne gioverà.

Architettura. Il tetto giardino a Tokyo è ormai legge. Sono 576 i grattacieli "verdi". Così come anche a New York e in molte città del Nord Europa. Reminiscenza dei giardini pensili di Babilonia, mantengono una situazione climatica ottimale nelle abitazioni e permettono il risparmio energetico oltre a costituire spaziosi terrazzi pensili. Il risparmio elettrico è immediato. Mentre l'acqua piovana assorbita dalle piante può essere riutilizzata per uso sanitario. Nel campo del riciclaggio dei rifiuti, poi, la storia insegna che funzionano bene i mini composter collocabili nei giardini o in aree comuni del quartiere, capaci di assorbire i rifiuti organici e fornire direttamente humus per la terra.

Paesaggio. Formaggi, affettati, olio e vino. La produzione tipica alimentare, le pratiche di lavorazione e le capacità artigianali sono le basi su cui si fonda la tutela della qualità del paesaggio. I sistemi di produzione antica sono possibili grazie al mantenimento delle tecniche tradizionali di organizzazione dei suoli: come nel Vallese dove è ancora in uso il sistema di prese d'acqua dalle sorgenti dei ruscelli e dai ghiacciai. O come nella Loira dove la tecnica tradizionale delle abitazioni troglodite è mantenuta per preservare le terre dove si coltivano vini di qualità.

Sono tanti gli "strumenti" antichi per risparmiare energia e ridurre le emissioni nocive. Tanti e in pericolo perché, spesso, governi, cittadini e amministrazioni locali dimenticano la loro esistenza. Ecco allora che interviene la Banca della Terra. Per riaprire quel grande archivio di milioni di saperi antichi ma attuali.

mercoledì 19 maggio 2010

2010, un'annata da record i primi 4 mesi mai così caldi

A NOI italiani sembrerà strano e quasi impossibile, ma a livello planetario il primo quadrimestre del 2010 risulta essere il più caldo da quando si raccolgono dati della temperatura terrestre in modo scientifico, ossia dal 1880 a questa parte. Lo affermano le rilevazione del National Climatic Data Center del Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration). I dati tengono conto delle temperature degli oceani e della terraferma raccolti su tutto il pianeta.

Durante il solo mese di aprile, a livello globale, la temperatura terrestre ha segnato una media di 14,5°C che risulta essere di 0,76°C superiore al periodo considerato. Per l'intero quadrimestre (gennaio-aprile 2010), invece, la temperatura è risultata di 0,69°C superiore al valore medio.

Le aree del pianeta che sono risultate essere particolarmente calde sono quelle del Canada, dell'Alaska, degli Stati Uniti orientali, dell'Australia, dell'Asia meridionale, del nord Africa e del nord della Russia. E' vero comunque che ci sono state anche delle aree che hanno segnato un andamento opposto, come l'Argentina, la Russia orientale la Cina e la Mongolia, dove la temperatura è risultata inferiore alle medie, anche se di poco.

Secondo il Noaa, ad avere un quadrimestre così caldo ha contribuito notevolmente El Nino (la corrente calda che ad intervalli non regolari di anni riscalda una gran parte dell'Oceano Pacifico), che solo ad aprile ha iniziato ad affievolirsi. El Nino aveva contribuito notevolmente a riscaldare l'atmosfera del pianeta anche nel 1997-98, quando poi si registrò l'anno più caldo di sempre, il 1998 appunto.

Ma non è solo l'atmosfera a mostrare record assoluti. Anche dal pianeta dei ghiacci polari la situazione conferma il riscaldamento globale. Se verso gennaio e febbraio infatti, i ghiacci si erano avvicinati per estensione a quelli della media del ventennio che va dal 1970 al 1990, durante il mese di aprile il loro sviluppo è ripiombato ben al di sotto del valore medio. E questo è l'undicesimo anno consecutivo di una simile situazione, anche se l'estensione è ancora notevole essendo seconda solo al 2001.

Mark Serreze del NSIDC (National Snow and Ice Data Center) degli Stati Uniti ha così commentato questa situazione: "L'estensione dei ghiacci al Polo Nord ha raggiunto valori notevoli durante l'inverno solo perché vi sono stati venti molto forti ed estremamente freddi. Ma se si misura lo spessore di tali ghiacci si scopre che essi sono molto sottili, meno di 2 m, e dunque, se l'estate sarà calda, scompariranno molto velocemente".

Cosa aspettarsi per i prossimi mesi? Secondo la Nasa il 2010 potrebbe essere l'anno più caldo di sempre e dunque l'estate prossima potrebbe ricordare molto da vicino quelle del 1998, del 2003 e del 2005.

sabato 15 maggio 2010

PADOVA Consigliere leghista: "I gay sono culattoni". Scoppia la bufera in Provincia

Pietro Giovannoni, che è anche presidente del Consiglio comunale di Vigonza, si lascia scappare l’espressione mentre spiega il suo voto contrario alla mozione sull’omofobia. Poi si scusa: "Non scherziamo, non avevo alcuna intenzione di offendere. Il tono era scherzoso"
http://mattinopadova.gelocal.it/dettaglio/padova-consigliere-leghista:-i-gay-sono-culattoni-scoppia-la-bufera-in-provincia/2004953

venerdì 14 maggio 2010

Infettato da virus informatico" Esperimento di uno scienziato

LA SUA storia sembra un po' la trama di un film e non è escluso che tra qualche anno il professor Mark Gasson, dell'università inglese di Reading, si metta a collaborare con uno sceneggiatore per raccontare di quando, il 25 maggio del 2010, venne infettato dal virus di un computer. Lo scienziato inglese, senior research del Cybernetic Intelligence Research Group dell'università, studia da anni i legami tra cervelli computerizzati e sistema nervoso, ed è anche stato il primo a sviluppare, nel 2008, un'interfaccia diretta capace di mettere in comunicazione i nervi di un topo con i circuiti di un computer. Ma stavolta è andato oltre, facendosi infettare da un virus studiato "per la macchina" inserendosi un microchip sottopelle. Si tratta del primo caso al mondo e l'obiettivo raggiunto da Gasson abbatte l'ennesima barriera tra computer ed essere umano, lasciando intravedere un futuro ibrido per uomo e macchina.

"Ogni altro chip che viene a contatto con il sistema infetto contrae il virus a sua volta - ha spiegato Gasson alla Bbc - e questo lascia intravedere la possibiltà che in futuro apparecchiature di uso comune come i pacemakers possano essere oggetto di cyber-attacchi". Dunque, al di là dei suoi sbocchi futuristici e progressisti, l'importanza di questa scoperta sta nell'aver rivelato le potenzialità invasive dei virus per computer, capaci di diffondersi seguendo ritmi e percorsi ancora ignoti alla scienza umana.

Il chip usato da Gasson altro non è che una versione raffinata di quelli comunemente usati per schedare gli animali e lo scienziato, dopo averlo programmato ad hoc, lo ha inserito sottopelle per aprire porte di sicurezza e accendere automaticamente il cellulare. Poi lo ha contaminato con un virus, che in poco tempo ha contagiato anche i sistemi esterni. "I benefici della tecnologia impiantabile sono molti - ha precisato - ma sono ancora più numerosi i rischi. Più un sistema è avanzato e più diventa, paradossalmente, vulnerabile".

L'allarme di Gasson, rilanciato con grande evidenza dai media di tutto il mondo, ha suscitato qualche scetticismo. Ma la stessa Bbc, tornando sull'argomento, ha ribadito che l'esperimento di Gasson pone problemi seri, sia dal punto di vista etico che da quello della sicurezza.

La paura del professor Gasson e di chi, come lui, studia la tecnologia avanzatissima che sta dietro i sistemi impiantabili, è che qualche hacker riesca, in futuro, a sfruttare le debolezze di sistema per attaccare i microchip inseriti nell'organismo, soprattutto alla luce del fatto che le possibilità di intergrazione fisica tra uomo e macchina sono sempre più articolate e numerose. Le protesi impiantabili sono infatti una realtà assodata negli Usa e le più comuni sono quelle sensoriali, che sostituiscono o integrano il funzionamento dei sensi umani (come gli impianti per l'udito e le retine artificiali per la vista), e motorie, veri e propri sistemi artificiali capaci di attivare gli arti umani o di rimpiazzarli completamente.

Ci sono poi quelle cognitive, studiate finora soprattutto dal professor presso da University of Southern California dal Theodore W. Berger, uno dei massimi specialisti di integrazione uomo-macchina. Lo scienziato ha lavorato alla costruzione di una protesi dell'ippocampo, una parte del cervello fondamentale per lo sviluppo e il mantenimento dei ricordi: sarebbe davvero un problema se, domani, un cyber-attacco infettasse la nostra memoria artificiale, facendoci dimenticare tutto o peggio ancora impazzire. Ma per ora, forse, è ancora presto per pensarci.

domenica 9 maggio 2010

La targa di Peppino Impastato sulla casa dei Cento passi

la mafia italiana ha fatto molti morti...uno di questi era Peppino Impastato...un giovane ragazzo...una vita spezzata...

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/05/09/news/rivincita-impastato-3928254/

mercoledì 5 maggio 2010

Nuove specie dal mondo la top ten delle meraviglie

BIOLOGI e naturalisti le hanno scoperte da un capo all'altro del mondo, dall'Africa alle Filippine, dagli Stati Uniti all'Uruguay. Della squadra fanno parte esemplari sorprendenti, dotati dei più ingegnosi stratagemmi per aggirare le prede, darla in barba ai predatori o fondersi con l'ambiente. Sono le dieci specie "top" del 2010 secondo l'International Institute for Species Exploration 1 della Arizona State University 2, istituzione impegnata nella classificazione di nuove specie e nella tutela della biodiversità.

La competizione di quest'anno si è svolta tra le migliaia di nuove specie descritte nel 2009. A decretare i "vincitori" è stata una commissione internazionale di biologi che ha deciso in base all'originalità e all'imprevedibilità delle caratteristiche delle new entry. Oltre che alla recente celebrazione del Giorno della biodiversità, la classifica è dedicata all'anniversario della nascita di Carl Nilsson Linnaeus, il biologo svedese che nel Settecento inventò il moderno sistema di classificazione di piante e animali.

Tra le specie in cima alla classifica c'è la Danionella Dracula, pesciolino d'acqua dolce con le zanne, trovato in un ruscello nel Myanmar, nello stato di Kachin. I maschi sono dotati di denti appuntiti per competere con i rivali, soprattutto in amore. E' la prima volta in cui un esemplare di Cipridine - la famiglia più numerosa di pesci d'acqua dolce - viene scoperto in possesso di strutture orali simili a denti. Un altro animale acquatico che ha conquistato la giuria è l'Histiophryne Psychedelica, pesce rana - caso pressoché unico tra i suoi simili - dalla faccia piatta. E' stato avvistato nelle acque dell'isola di Ambon, in Indonesia.

Restando nel regno dei pesci, si incontra il Gymnotus Omarorum, pesce coltello a bande, nome di battaglia Omar. Si tratta di un pesce elettrico dell'Uruguay a lungo scambiato per un suo simile e utilizzato dagli scienziati locali per indagare la fisiologia degli organi elettrici e l'elettro-comunicazione. Il nome lo deve a Omar Macadar e Omar Trujillo, pionieri negli studi anatomici e di elettrogenesi nei ginmoti.

Per la categoria "spugne killer", il comitato ha accordato la vittoria alla Chondrocladia (Meliiderma) Turbiformis, spugna della famiglia Cladorhizidae che si trova nelle profondità di Chatham Rise, in Nuova Zelanda. Il suo merito è quello di contraddistinguersi per la forma affusolata e un insolito tipo di spicola - una struttura microscopica presente nell'endoscheletro delle spugne. Sempre dagli abissi, ma questa volta californiani, viene un altro finalista: il "verme bombardiere", più scientificamente noto come Swima Bombiviridis. Se si sente in pericolo, è in grado di rilasciare delle "bombe" luminose che rimangono accese per diversi secondi grazie a una sostanza bioluminescente di colore verde. Dalla Thailandia viene invece l'Aiteng Ater, il lumacone di mare che si nutre di insetti. La cosa è abbastanza insolita, visto che la maggior parte dei sacoglossi - un sottordine di molluschi - mangia alghe o, in alcuni casi, uova di gasteropodi.

Abbandonando il mare, nella top ten compare innanzitutto un ragno: il Nephila Komaci, detto anche "ragno dall'occhio dorato", presente in Madagascar. Appartiene alla famiglia delle Nephilidae e si tratta del primo esemplare descritto dal 1897. I ragni di questa famiglia sono famosi per tessere le reti più grandi mai osservate in natura (oltre un metro di diametro). Secondo i ricercatori, il nuovo classificato potrebbe battere il record.

E' poi la volta del Phallus Drewesii, fungo della famiglia delle Phallaceae trovato nel Parco Nazionale di Obo, nel piccolo stato africano di São Tomé. La particolarità di questo fungo, lungo circa 6 centimetri, è di avere un odore particolarmente intenso e fetido così da attirare meglio gli insetti. A completare la classifica sono due piante: la Nepenthes Attenboroughii e la Dioscorea Orangeana. La prima è una pianta carnivora che produce un cattura-insetti grande quanto una palla da rugby (30 centimetri per 16 circa). E' una specie endemica dell'isola di Palawan, nelle Filippine: poiché i biologi l'hanno trovata in una sola località, con tutta probabilità verrà inserita nella lista rossa delle specie in pericolo d'estinzione. L'altra è una nuova pianta tuberosa osservata in quella straordinaria zattera biologica che è il Madagascar. Considerata pressoché unica per la forma monolitica del suo tubero, anche questa specie rischia l'estinzione a causa dei raccolti troppo frequenti e della coltivazione in zone non protette.

"In uno scenario in cui la biodiversità è sempre più compromessa, è importante far capire anche ai non addetti al settore quanta ricchezza rischiamo di perdere", ha detto Quentin Wheeler, direttore dell'International Institute for Species Exploration. "Per l'uomo, passare in rassegna le nuove specie presenti in natura e le loro caratteristiche spesso uniche è un modo per capire sempre più a fondo la storia della vita". Basti pensare che solo nel 2008 - l'anno più recente per il quale si possiedono dati completi - sono state descritte a livello globale ben 18.225 nuove specie viventi e 2.140 specie fossili. Da quando Linnaeus iniziò la sua opera di catalogazione, le voci sono diventate più di un milione 800 mila. La comunità scientifica continua a interrogarsi su quante specie popolino la Terra: decine di milioni, secondo alcuni anche centinaia.

lunedì 3 maggio 2010

Usa, la marea nera si avvicina Obama in viaggio verso la Louisiana

Il disastro della petroliera sta uccidendo migliaia di animali, fra cui cinquemila delfini...bella razza che siamo...
http://www.repubblica.it/ambiente/2010/05/02/news/arriva-obama-3770612/